Sauvignon: una stella del panorama enologico internazionale
Il vitigno Sauvignon è una delle varietà di uva più conosciuta e diffusa al mondo, così come i suoi vini pregiati e ricercati. Importante caratteristica è la forte componente aromatica ricca di sfumature diverse che rendono questo vino riconoscibile immediatamente anche in mezzo ad altri cento vini altrettanto pregiati.
Interessante ai fini di una più completa comprensione di questo vitigno (e del suo vino) è anche l’etimologia del nome dello stesso. Il nome Sauvignon, infatti, deriva dalla parola francese “sauvage”, ovvero “selvatico”, e richiamerebbe una familiarità con un vitigno molto noto a noi italiani: il Lambrusco, in latino “vitis lambrusca”, ovvero selvatica. Questa componente “selvatica” si dovrebbe ritrovare nel bouquet di profumi ricco ed articolato, anche se ovviamente la sua declinazione varierà a seconda che si tratti del biotipo Sauvignon piccolo (o giallo), o di quello grosso (o verde), simile al Tocai Friulano.
La struttura aromatica che, come abbiamo detto all’inizio, costituisce una caratteristica distintiva del Sauvignon, viene fortemente influenzata da tre elementi importantissimi: il clima in cui l’uva cresce, il grado di maturazione di quest’ultima nel momento in cui viene raccolta, la fermentazione e la eventuale fermentazione in botte. Se i primi due fattori sono generalmente comuni ad ogni tipo di uva, il terzo, invece, nel caso del Sauvignon si connota in maniera più specifica: la modalità consueta di vinificazione del Sauvignon Blanc, infatti, avviene attraverso l’utilizzo di contenitori d’acciaio o comunque inerti. Qualora l’invecchiamento avvenga in barrique, scelta compiuta più raramente, il vino risultante acquisirà una struttura più complessa e meno delicata rispetto al vino invecchiato in acciaio.
Ciononostante, a prescindere dal tipo di vinificazione svolta, il risultato finale sarà comunque connotato da una complessa e ricca struttura aromatica e soprattutto da una indistinguibile acidità.
Quest’ultimo elemento, l’acidità, è infatti una particolare caratteristica che contraddistingue e fa spiccare il Sauvignon rispetto ad altri vini. Tale peculiarità ovviamente richiede che nel corso della produzione del vino il l’equilibrio del gusto complessivo debba essere più volte “corretto” ma ciò non toglie nulla alla qualità del Sauvignon Blanc. Possiamo anzi dire, infatti, che la caratteristica acidità sia molto apprezzata e si sposi alla perfezione con la natura aromatica dell’uva stessa, portando così alla creazione di un grande vino riconosciuto a livello internazionale.
Zona geografica di produzione
Come è facile intuire dal nome, il Sauvignon è originario della Francia. In particolare, questo vitigno è coltivato con grande successo nella Loira (la sua terra natia), specialmente intorno a Sancerre e Pouilly-sur-Loire (località famosa per la produzione del Pouilly-Fumé), e Bordeaux, zona in cui il Sauvignon Blanc viene unito anche al Sémillon al fine di creare anche vini dolci come il Sauternes. E’ interessante sottolineare, inoltre, come di regola il Sauvignon non venga sottoposto ad invecchiamento in legno vista la sua naturale mineralità e struttura di grande spessore, tuttavia, nella seconda area francese di cui abbiamo parlato è consuetudine esaltare ancora di più le proprietà organolettiche di partenza di questo vino andandolo a sottoporre ad affinamento in botti di rovere. Il risultato è una trasformazione in un vino più rotondo con una colorazione più scura ed una complessità notevolmente accentuata.
Per quanto riguarda il territorio italiano, invece, le zone più idoneo ad un corretto sviluppo ed attecchimento del Sauvignon sono: le Colline del Collio Goriziano ed i Colli Orientali friulani, ma anche Terlano (terra famosa anche per gli asparagi). Il Friuli Venezia Giulia quindi è la principale protagonista nazionale nella coltivazione e produzione di questo vino.
Infine, molto interessante è il Sauvignon che viene creato in Nuova Zelanda (in particolare nella zona di Marlborough), dove le condizioni climatiche hanno donato a questo vino non solo la freschezza degli agrumi, ma anche un nota tropicale inebriante.
Caratteri ampelografici vitigno
La foglia del vitigno Sauvignon è di grandezza media, ha una forma orbicolare e può essere trilobata o pentalobata.
Il grappolo si presenta compatto e cilindrico, di grandezza media, e con una solo ala.
Per quanto riguarda le caratteristiche dell’acino, invece, esso ha dimensioni medie ed ha una forma sub-sferoidale. La buccia è spessa, pruinosa e con una colorazione verde- gialla puntinata.
Note sensoriali: profumo e gusto
Come precedentemente accennato il Sauvignon possiede determinati caratteristiche aromatiche che, nonostante le diverse sfumature acquisibili attraverso le varie tecniche di vinificazione, rendono immediatamente individuabile in maniera certa questo vino.
Si fa riferimento, in particolare, alla sua inconfondibile carica aromatica pungente, una peculiarità che rende il Sauvignon un vino unico e di pregio ma che, se non viene equilibrata e curata a dovere (raccogliendo le uve in un momento sbagliato), rischia anche di oltrepassare la soglia idonea andando a rovinare completamente il gusto e l’equilibrio complessivo del vino stesso.
I sentori aromatici che chiaramente si possono distinguere sono profumi erbacei e verdi, come oliva, peperone, finocchio, cappero, sedano e timo. Accanto a questi aromi vegetali è possibile percepire anche profumi legati al mondo floreale, come quello del mughetto o del bergamotto, ma anche frutta e agrumi (lime, mandarino, mela, banana, melone, guava e pompelmo).
Quando si passa all’assaggio di un Sauvignon sarà subito intuibile se il vino sia stato sottoposto ad invecchiamento o meno: nel primo caso, infatti, la struttura e la corposità del vino saranno marcate, sviluppando anche una certa grassezza, e richiamando le note aromatiche di frutta matura, buccia di agrumi caramellata, fiche e mela cotta. Qualora invece, come nella maggior parte dei casi, il vino sia giovane e quindi consumato in purezza, leggerezza, freschezza e mineralità saranno preponderanti, insieme ad un piacevole sentore di erbe aromatiche (salvia, maggiorana e timo).