Moscato, un vino dolce ed aromatico
Il Moscato è un vino dolce e aromatico conosciuto e celebrato sin da tempi antichi. La preziosa aromaticità, una caratteristiche sicuramente distintiva, è il primo aspetto che spicca anche attraverso la semplice analisi del nome di questo vino. La parola “Moscato”, infatti, deriva dal termine latino “muscum”, ovvero “muschio”, ed indica un’essenza aromatica in passato estratta ed utilizzare per creare profumi di grande pregio.
Quanto detto, quindi, conferma le antiche origini storiche di questo vino che era conosciuto anche da antichi greci e nell’Impero romano. La ricerca e lo sviluppo intorno ad esso sono continuati nel corso degli anni fino ad arrivare al 1800 dove esistevano addirittura più di 80 varietà di Moscato. Ad oggi le grandi famiglie di esso che possiamo individuare sono tre: quella del moscato bianco (o giallo), la più pregiata e più diffusa in Italia, quella del moscato nero e quella del moscato rosa, che deve il suo nome alla rosa Thea.
In Italia le due tipologie più diffuse sono il moscato giallo (o bianco) ed il moscato rosa; entrambi i vini nascono da vitigni omonimi e di fatto vengono riconosciuti all’unanimità come prodotti particolari, unici ed apprezzati per la loro qualità. Rispettivamente inoltre essi vengono prodotti sia in versione secca, sia in versione dolce (o amabile nel caso del Moscato rosa).
In particolare, però, la varietà che a noi maggiormente interessa è quella gialla: il Moscato giallo, infatti, è un vino tipicamente trentino (tant’è che è stata riconosciuta una vera e propria denominazione DOC) che, come abbiamo già detto, nella regione viene lavorato sia nella versione secca che in quella dolce. Più nello specifico è la zone di Castel Beseno ad essere particolarmente adatta alla produzione di questo vino nella sua versione dolce con risultati superlativi che, appunto, hanno portato all’istituzione di un’apposita denominazione “Trentino Superiore Doc Castel Beseno”. Si parla, quindi, di un vino di alta qualità dal profumo intenso fruttato e floreale e con un gusto dolce ed equilibrato.
In ragione delle appena citate caratteristiche organolettiche, il Moscato nella sua versione dolce rappresenta un ottimo vino da dessert, perfetto da consumare insieme a pasticceria secca, dolci da forno a base di frutta (esempio perfetto è il panettone), ma anche Zelten o Strudel trentini. Nella versione secca, invece, esso si presta bene come vino da aperitivo in abbinamento a salumi e formaggi, ma ha grandi potenzialità anche con molluschi e crostacei. La temperatura di servizio ideale va dagli 8 ai 10°; di fatto quindi va servito freddo.
Zona geografica di produzione
Per quanto riguarda la sua diffusione geografica di questo vitigno, possiamo dire con tranquillità che il Moscato viene coltivato praticamente in tutta Italia, soprattutto in Piemonte, Puglia, Toscana, Sicilia, Molise, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Come abbiamo già visto, inoltre, un prodotto d’eccellenza, protetto da apposita denominazione di provenienza, si trova in Trentino Alto Adige: il riconoscimento nell’ambito della D.O.C. Trentino Superiore della sottozona “Castel Beseno”, infatti, ha dato nuovo vigore e legittimità a questo vino, in particolare quello derivante da uve raccolte nei comuni trentini di Calliano e Besenello.
La presenza del Moscato, tuttavia, può essere riscontrata anche in altri paesi, europei e non: in particolare, possiamo citare la Francia, la Spagna, la Grecia ed il Sud Africa.
Caratteri ampelografici vitigno
La foglia di moscato si presenta di dimensioni medie, con una forma pentagonale, e può essere trilobata o pentalobata.
Il grappolo, invece, è compatto e dalla forma cilindrico – conica. La grandezza è media e possiede una sola ala.
Per quanto riguarda l’acino, esso è medio, sferoidale e con una buccia poco pruinosa la cui colorazione varia a seconda della tipologia di Moscato: ad esempio verde-gialla per il moscato bianco, blu-nera per il moscato nero.
Note sensoriali:profumo e gusto
Nell’analisi delle caratteristiche organolettiche di questo vino ci vogliamo concentrare maggiormente sul moscato giallo (o bianco): il più rilevante sia per l’Italia, sia per il Trentino.
La sua colorazione è ovviamente gialla; si tratta però di un giallo carico, a volte dorato.
Quando si cerca di cogliere la sua composizione aromatica emerge subito un profumo intenso con note sensoriali di salvia sclarea.
Al momento dell’assaggio ugualmente si ritrova l’intensità di questo vino che però risulta equilibrato ed armonioso nella sua struttura, oltre che piacevolmente dolce.