Chardonnay: esempio di versatilità e prestigio
Questo vitigno è uno dei più rinomati e diffusi nel mondo: prestigio, facilità di coltivazione e versatilità sono alcune delle fondamentali caratteristiche che hanno decretato il successo e la notorietà indiscussa dello Chardonnay.
Attraverso l’utilizzo di questo vitigno, infatti, è possibile realizzare una miriade infinita di vini bianchi che possono addirittura avere caratteristiche e strutture completamente opposte. Infatti, se in partenza questo vino si presenta come fresco ricco di profumi dai sentori minerali e di terra con una buona struttura, basterà un semplice periodo di affinamento in barriques diverse e nuove per conferire allo stesso una connotazione più matura che va dalle note mielate a quelle burrose.
Da sottolineare, inoltre, che lo Chardonnay non è prezioso solamente per la produzione di ottimi vini bianchi, ma anche per la creazione di grandi spumanti. Ciò è possibile quando la vendemmia viene fatta quando l’uva è più verde in modo da accentuarne l’acidità.
Fonte di curiosità sono anche le origini “genetiche” di questo importante vino: coloro che hanno studiato i vari incroci, infatti, sembra che lo Chardonnay sia nato dal Pinot Noir. Tesi che sembrerebbe essere confermata dal bouquet aromatico dello stesso, molto simile a quello del Pinot.
Zone geografiche di produzione
Dal punto di vista geografico l’origine di questo famoso vino è avvolta nel mistero: antiche storie collocano la sua nascita in Persia ma in realtà il primo documento scritto storicamente attendibile ci porta in Borgogna, ad oggi definita patria territoriale dello Chardonnay.
Come precedentemente accennato, lo Chardonnay ha la proprietà di poter essere declinato nella creazione di vini e spumanti dai caratteri più disparati; questo inevitabilmente comporta che le zone geografiche di coltivazione e produzione dello stesso siano numerose e sparse su tutto il territorio: non dimentichiamo, infatti, come esso sia tra uno dei vini più famosi e diffusi a livello mondiale!
Di conseguenza lo Chardonnay potrà essere geograficamente collocato in paesi a noi vicini coma la Francia, dove è uno dei protagonisti nella creazione del celebre Champagne francese o i Blanc de Blancs (champagne che derivano esclusivamente da uve Chardonnay). In particolare, inoltre, esistono particolari regioni o zone della Francia, come la Borgogna, dove vengono prodotti Chardonnay particolari e preziosi che richiedono anche lavorazioni molto lunghe: noto esempio è lo Chardonnay creato nella Côte de Beaune che viene costruito a partire da un frutto maturo conferendo al prodotto finale una notevole sapidità ed un bouquet aromatico tendenzialmente burroso grazie anche ad un periodo di affinamento che, appunto, arriva fino ai 10 anni. Altre zone importanti in relazione alla produzione e coltivazione dello Chardonnay sono Corton Charlemagne, Montrachet e Meursault, con vini corposi e speziati, e la zona dello Chablis, della Côte Chalonnaise e della Loira, che forniscono vini privi di invecchiamento in barrique.
In zone caratterizzate da climi più freschi, invece, come la Nuova Zelanda, questo vino riesce ad acquisire note più agrumate e fresche.
Arrivando finalmente in Italia, le regioni più famose per la produzione di questo vino sono Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige; tuttavia ultimamente anche la Toscana ha iniziato a produrre Chardonnay interessati caratterizzati da affinamenti in barrique importanti che possono competere con i suoi compagni del nord.
Appare dunque evidente come la versatilità di questo vino abbia portato ad un suo adattamento e diffusione nelle più diverse parti del mondo, comportando però, allo stesso tempo, un triste appiattimento della varietà e della qualità portando ad una generale omologazione dei vini.
Caratteri ampelografici vitigno
Dal punto di vista ampelografico il vitigno dello Chardonnay si contraddistingue per avere una foglia di grandezze media e orbicolare; un grappolo medio di forma piramidale dalla ala poco pronunciata e compatta. L’acino è giallo/dorato con una dimensione media ed una buccia di normale consistenza.
I migliori terreni in cui farlo crescere in maniere prolifica sono quelli argillosi-calcarei che rimangono ventilati e freschi; resta ferma comunque una generale buona adattabilità ad altre condizioni.
Sensibile alla flavescenza dorata, più resistente alla botrite e oidio.
Note sensoriali: profumo e gusto
Come si può intuire da quanto detto precedentemente, il bouquet aromatico dello Chardonnay sarà inevitabilmente influenzato in maniera importante dalla zona geografica di coltivazione, generalmente, però, si può dire che questo vino possieda un profumo intenso e pieno.
Le note aromatiche che solitamente lo contraddistinguono sono fresche: dai sentori agrumati, di pesca e frutti tropicali, fino ad arrivare a menta, fiori bianchi ma anche rocce e funghi (profumi che richiamano la parentela con il Pinot Noir).
Qualora poi lo Chardonnay sia sottoposto ad affinamento in barrique l’aroma vira su sentori molti più ricchi: smoky, burrosi e vanigliati. Fondamentale, in caso di invecchiamento, è conoscere il momento esatto per stappare e consumare un vino del genere, in caso contrario infatti si rischia di rovinare anni e anni di lavoro.
Anche per quanto riguarda il gusto lo Chardonnay si caratterizza per varietà e differenza anche notevoli: si possono avere vini giovani e freschi con sentori agrumati o rocciosi, ma è possibile trovare anche Chardonnay più vecchi che hanno maturato un gusto più rotondo, burroso. Caratteristiche comuni, comunque, sono struttura, acidità e sapidità.